SOHO-t e i quadretti Vichy da diva contemporanea

Inutile negarlo: ogni volta che vediamo una fantasia Vichy scatta in automatico un’euforia inspiegabile, una gioia frizzante di cui le vere fashion addict conoscono l’origine. Ebbene sì, perché “quadretti” fa rima con bella stagione, con sole, spensieratezza, voglia di glamour, di libertà. I classici quadretti Vichy, piccoli e medi, hanno questo potere. Pensaci: sono ipnotici, lievi, freschi, girlish, ma sono anche perfetti a tutte le età e sanno addirittura essere sensuali all’occorrenza. Attuali? No, attualissimi! Diresti mai che li utilizziamo da 4 secoli?
Gingham o Vichy?
Sì, perché “Vichy” è il nome francese con cui il mondo conosce il “gingham”, una stoffa di cotone tinto o filato che, importata dall’India in Europa nel XVII secolo (“gingham” deriva infatti da “genggang” che, in lingua malese, significa “a strisce”), indicava appunto un tessuto rigato. Dalla metà del 1700, quando iniziò a essere prodotto in Inghilterra, a Manchester, venne realizzato a scacchi. I francesi lo indicano con il termine “Vichy” perché ne attribuiscono la patria potestà a questa città. Ma, comunque tu decida di chiamarlo, sappi che i quadretti che lo scandiscono saranno anche agé, ma è difficile che finiscano fuori moda. Difficile stancarsene, soprattutto quando sono proposti in tinte sofisticate.
I quadretti ti fanno “diva”
Qui da SOHO-t ci siamo innamorati perdutamente dei quadretti Vichy. Li abbiamo scelti né troppo grandi, né troppo piccoli e abbiamo utilizzato due varianti colore: il classico e sempiterno nero e bianco e l’ultra glam nero e rosa. Ci abbiamo plasmato i capi più easy chic che potrai infilarti. Un camicione da utilizzare in mille modi, come miniabito, come copricostume, ampio o strizzato da una cintura (lo avrebbe adorato Marilyn Monroe, una fan delle camicie a quadretti, quelle grandi, da uomo, abbinate ai jeans). Poi, una giacca avvitata al punto giusto. Sarebbe piaciuta tanto a Lauren Bacall (chi se la ricorda in “Avere e non avere”, mitico film del ‘42? Da guardare per prendere spunto!). Noi l’abbiamo abbinata a un paio di pantaloni con cavallo sceso e taglio cropped sopra la caviglia.
E poi, ancora: un abito-salopette che Dorothy del “Mago di Oz” avrebbe fatto subito suo. Pensa, era il 1939 quando il costume designer Adrian disegnò per Judy Garland quell’iconico abito blu Vichy, che ci ispira ancora oggi a distanza di quasi un secolo. E, anche, una gonna lunga a balze, con alta fascia in vita e zip laterale, che avrebbe fatto un figurone addosso a Katharine Hepburn in “Scandalo a Filadelfia”, pellicola del 1940 in cui ha affascinato il pubblico a suon di volant Vichy…


L’insospettabile fascino di… una tovaglia
Insomma, come era inevitabile che fosse, questo disegno utilizzato inizialmente per gli ambienti domestici (vi venivano confezionati camicioni, grembiuli, tovaglie…) ha conquistato le dive di Hollywood, sbarcando poi in Francia dove, negli anni ’50, fu Brigitte Bardot a renderlo popolare, scegliendo addirittura di sposarsi in abito a quadretti Vichy rosa e bianco, firmato Jacques Esterel, eterno rivale di Yves Saint Laurent.
Allora, ti abbiamo convinta? Per rendere divina la tua primavera e indimenticabile la tua estate non dovrai far altro che scegliere il quadretto giusto e interpretarlo secondo il tuo estro e la tua personalità, ricordandoti sempre che SOHO-t, grazie alla sua capacità di fondere comfort e originalità, saprà incorniciare con i suoi quadretti Vichy ogni tuo look da star.